clicca sul "play", se la riproduzione procede a scatti attendi la fine del caricamento dell'intero video per riprodurlo a velocità normale
Torino, 4 maggio 2003 Giornata dell’orgoglio granata
questa è una lettera a metà tra una cronaca e una rivisitazione in chiave personale di quello che è stata la giornata del 4 maggio 2003 per chi scrive. Non credo potrei fare altrimenti, visto che il Toro, l’amore e la fede che nutro per questa entità non ben definibile, condiziona la mia vita da sempre e rappresenta uno dei “veicoli” maggiori di per ricordare mio papà e i miei trascorsi, quindi è inevitabile che la mia vita, a sua volta, condizioni un mio racconto di una giornata per il Toro.
Per buona pace di chi, giustamente, vuole solo la cronaca separerò nettamente dal resto le mie considerazioni e richiami strettamente personali scrivendole in corsivo in paragrafi separati, ma perdonatemi se vi rendo partecipi delle mie emozioni, ne sento il bisogno e poi…visto che il 4 eravamo a migliaia in piazza mano nella mano…non siete del tutto sconosciuti!
Scusate anche per la forma e lo stile, da informatico non sono uno abituato a scrivere in linguaggio umano…bensì linguaggio comprensibile dalle macchinacce come quella sulla quale sto scrivendo ora!
Ringrazio di Cuore (Granata, ovviamente) il Toro Club Gigi Meroni che mi ha ospitato e soprattutto il grande Maurizio Montagna, anima del Gigi Meroni e quasi sosia del Mito cui deve il nome il suo club.
La Partenza
Parte sofferta fisicamente e logisticamente, notte insonne per figli e disturbi allergici, cassetta videocamera praticamente finita, macchina che non parte (batteria a terra) con conseguente riassetto del muletto.
Mi dico, ok ci siamo, ora manca solo la pioggia e poi è proprio una giornata da Toro. Per fortuna questa non arriverà…anche se qualche nuvola a modo di ombrellone sarebbe stata assolutamente la benvenuta la in piazza! L’autobus è organizzato dallo storico Toro Club Gigi Meroni di Milano…
… e qui iniziano i primi flash-back: nella seconda metà degli anni ’80 poco più che quindicenne prendevo l’autobus di sera per andare al Bar Pappòla per procurarmi i biglietti delle prime partite che andavo a vedere da solo; la sede del Club aveva una stanza che trasudava di granata, con le foto appese ai muri e aveva un non so che di familiare. Da li inizia la mia storia di tifoso “militante” dopo qualche anno di assiduo insegnamento e sporadici accompagnamenti allo stadio da parte di mio padre, purtroppo bruscamente interrotti dal fato.
…ritrovo e partenza dall’altrettanto mitico Piazzale Loreto a Milano e fermate successive per raccogliere gli altri “pellegrini” del club stesso, ma anche del Toro Club Como e Toro Club Osio Sotto; il termine pellegrini è volutamente usato nel senso religioso del termine, senza voler commettere sacrilegio e sempre facendo le dovute proporzioni, avendo ben presente che si sta parlando “solo” di un fenomeno sportivo per quanto denso di significati; ma questo pullman sembra piuttosto una comitiva di fedeli, invece che di tifosi. Del resto, non c’è nulla da festeggiare, anzi, la situazione è la peggiore che chiunque di noi abbia mai vissuto, le prospettive sono peggio del presente eppure noi ci siamo, siamo li. L’autista del pullman chiede quale partita andiamo a vedere…la risposta lo lascia senza parole..da quel momento non chiederà più nulla o quasi.
Il Viaggio
Stranamente tutto fila liscio, viaggio tranquillo, riesco a recuperare qualche minuto di sonno e a leggere qualche riga di un giallo, ma poi l’emozione prevale e non si riesce quasi a far nulla se non a pensare alla giornata. Si capisce che c’è qualcosa di diverso, arrivati all’area di servizio dopo la barriera di Chivasso, ci fermiamo per uno “scalo tecnico” e si vede che siamo quasi tutti granata! Come in occasione delle grandi partite.
Il momento più emozionante è l’avvistamento di Superga, la coppia papà-figlio che sta a fianco a me ne parlano e la guardano assieme. Li invidio tristemente in quanto figlio, e li vedo come speranza per il futuro in quanto papà…
…in quella magnifica piazza sono riuscito a trovare una maglietta per mio figlio di quattro anni e mezzo, la maglietta di Lucarelli, tanto cuore e …e basta…ma basta e avanza. Il sorriso e la contentezza quando la riceve mi ripagano di tutti gli sforzi (l’indomani ci andrà a scuola e da quel giorno l’ha sempre messa per andare a giocare a pallone in giardino); anche se ora arriva il difficile, assisterlo nei momenti duri in cui interisti milanisti e gobbacci gli insinueranno dubbi apparentemente del tutto leciti e dargli una risposta all’altrettanto scontata domanda arrivata puntualmente dopo pochi giorni: perché mai dovrei tifare per una squadra che non vince mai? Papà perché non cambiamo squadra e non tifiamo Milan che vince di più? Per ora, dopo il parziale sollievo per non aver sentito la parola J… al posto di Milan, è stato sufficiente fargli vedere le foto della giornata e raccontargli la storia del Grande Torino. Me la rifarà ancora diverse volte e io dovrò essere li a rispondergli, l’ho giurato assieme a voi … in quella magnifica piazza.
..anche io rimango assorto e come sempre mi incanto, come ogni volta che vengo a Torino, o per visitare i parenti o per eventi calcistici o per lavoro, e la mente ritorna a quel 4-5-99 in cui ironia della sorte, la basilica non si vedeva tanto era brutto il tempo. Ci siamo, siamo a Torino!
L’Arrivo
Altro evento tragicomico, arrivati a Torino non prestissimo, per non tardare ulteriormente il nostro arrivo al Fila, decidiamo di tentare di tagliare dritto la città, forti della definizione di comitiva di turisti percorriamo spudoratamente i percorsi riservati a TAXI e ATM. Tutto Corso Giulio Cesare, Porta Palazzo e poi dentro Via XX Settembre…e qui la tragi-comica inizia: ci accodiamo ad un autobus di linea e attraversando uno dei tanti portici con le volte ad arco, l’autista si ferma e sentenzia: io qui non ci passo, è troppo stretto. E in effetti a occhio sembra proprio che non ce la faccia. Vi immaginate che beffa? Non si poteva andare ne avanti ne indietro ne fare manovra perché a quell’altezza c’era un mercatino di ortofrutta! Per fortuna dietro i nostri incitamenti ci ha tentato rischiando di toccare e davvero per pochi centimetri è passato…di li in poi una passeggiata..Piazza S. Carlo già chiusa per la manifestazione e i primi brividi si sentono arrivare…fino all’arrivo al Fila pieno di tifosi e di colori granata, ma che si stanno già muovendo per il corteo. Scendiamo e in fretta e furia e mentre il gruppo si mette in “formazione” con lo striscione, intanto io Maurizio e un ragazzo del Toro Club Como andiamo a prendere le magliette prenotate. L’atmosfera è surreale, scatto le prime foto, i ruderi sono davvero un pugno allo stomaco..entriamo da un buco nella rete, perché l’entrata è affollatissima dai tifosi che stanno partendo….non si capisce molto …solo che sarà una giornata bollente…meglio spogliarsi.
Il corteo
Il corteo è qualcosa di fantastico, di inimmaginabile, donne bambini anziani, mamme con la carrozzina…cani….tutti sotto il segno del Toro! Noi siamo in fondo quindi un po’ fuori dalle coreografie e dai cori…ma anche noi a sprazzi ci si fa sentire. E quanti siamo! Telefono a Pierpaolo Stronchi del Toro Club Maremma per cercare di conoscerlo ma desistiamo perché io ho appena girato in corso Sebastopoli per andare sotto la curva Maratona mentre lui è già quasi in fondo a Via Giordano Bruno (se non erro)…
…La Maratona, il Comunale, qui ho consumato i miei primi anni da tifoso militante (ma mai violento per principio), quanti ricordi, quanti Milano-Torino-Milano in treno, ogni volta che c’era un gol non si sapeva di quanti gradoni si andava giù…a meno di rimanere impastati su una balaustra…e i gol contro la gobba, di Zac in scivolata, di Serena di testa allo scadere sono li limpidi come se li stessi rivedendo dal vivo! (e poi li rivedrò davvero in quella magnifica piazza!). Quanti anni son passati…faccio un breve calcolo e si…sono quasi venti!
…il corteo…una marea di gente, a perdita d’occhio… mi permetto di spezzare una lancia a favore di tutti quelli che come noi sono arrivati da fuori Piemonte e vi assicuro che siamo davvero tanti! Pensate voi piemontesi cosa vuol dire muoversi per un evento del genere (e in un tale contesto societario e sportivo) dal Veneto o dal Friuli piuttosto che dalla Toscana o dall’Umbria…o addirittura da Roma…e sempre più giù! Se ce ne fosse bisogno questa è la dimostrazione che il popolo granata non è identificabile solo con i piemontesi bensì con tante altre regioni, Liguria e Lombardia per prime. E forse proprio i tifosi delle regioni lontane sono quelli che vivono più intensamente questo evento, perché è così raro e sofferto potervi partecipare! Questo corteo è anche un’occasione più unica che rara per partecipare gente che non si è mai vista o sentita ma ha sempre e solo scambiato messaggi elettronici: so che in mezzo a noi, magari a pochi metri sta passando qualcuno di cui ho letto almeno una volta una mail…Torino List, Cuore Granata, La Maratona, Toro News…anche in questo ne è passato di tempo, son passati 7 anni da quando Toro on the net, il primo sito dedicato al Toro, sbarcò su internet grazie a due ragazzini della provincia di Frosinone (non è il colmo). Ora per fortuna i siti sul Toro non si contano!
Insomma, la sensazione è che oggi qui siano rappresentate proprio tutte le realtà granata!
Incontriamo anche quasi tutti i giornalisti che normalmente scrivono del Toro su Tuttosport, ma sono qui a titolo personale, come tifosi, con la famiglia! Non mi importa di tutte le polemiche passate, presenti e future, in questo momento mi piace e ne sono felice! Ci fermiamo davanti al punto del tragico incidente e scattiamo le foto di rito, e il pensiero al nostro attuale presidente è inevitabile: solo al Toro poteva capitare una cosa simile! Ancora oggi i tifosi delle altre squadre non ci vogliono credere!
Le scene a cui si assiste sono le più diverse, i più commoventi sono gli anziani che salutano dai balconi chi sventolando la bandiera granata, chi esponendo il poster del Grande Torino…sono loro che mi fanno venire i brividi più forti.
Infine una soddisfazione grandissima: nessun tafferuglio, nessuna violenza, nessun atto di vandalismo…siamo stati davvero GRANDI!
La Piazza
Arrivati in piazza l’apoteosi granata si compie, non ho parole, altra marea…mi chiedo cosa succederebbe se dovessimo vincere uno scudetto (ce la farò a vederlo prima di tirare le cuoia!?).
Mi stacco dal gruppo del club, abbiamo appuntamento alle 16:30 sotto il Cavallo di bronzo, sono leggermente intontito, cerco di mangiare ma vedo che il salame è diventato un tutt’uno con il cioccolato sciolto e la stagnola che prima li separava..il succo di frutta bolle e ci potrei buttare la pasta. Allora decido di soffrire, mangerò dopo, e mi butto nel mezzo, davanti al palco, come ai concerti del Blasco. Inizia lo “spettacolo” (brutta parola ma non me ne vengono altre) e non si vede nulla, ovviamente lo schermo non funziona. Chiambretti ci mette del suo, lui dice di no ma lo schermo è bianconero perché campeggiano delle lettere bianche su sfondo nero! Poi tutto va liscio soprattutto quei duecento gol ai gobbi, un gusto! Quanti cori! Da morir dal ridere la scena di due genitori che cercano di “filtrare” le parolacce dei cori per il figlioletto (io Domenica 4 maggio avrei ignorato del tutto la gobba ma mi rendo conto che è quasi impossibile). La passerella delle vecchie glorie è emozionante ma la cerimonia a Superga e il giuramento mi fanno commuovere per l’ennesima volta. Ascolto senza troppa speranza gli appelli accorati di Gramellini (ma perché sto cavolo di Word2000 professional me lo corregge in Granellini!!?? Aggiungi!!!) Chiambretti e compagnia granata …chissà mi sembra di ricominciare da capo ancora una volta…GerbiDeFinis BorsanoGoveaniCalleriVidulichBodiPalazzettiCimminelli….ma tutti noi li becchiamo? BASTA! Il brutto è che non sappiamo nemmeno se l’ultimo vuole vendere! (per me non venderà prima del 2006..data casuale). Ma questa piazza dimostra che il popolo granata ogni volta ferito sempre più profondamente, si rialza sempre più convinto di prima che il Toro vero non morirà mai.
Superga
Finisce la passerella, finiscono gli appelli ma l’ennesima sorpresa è alle porte. Pensavo sinceramente che dopo quella marcia e quell’ora e mezza sotto il sole a picco avessero provato la maggior parte del popolo granata …(ora il salame e il cioccolato nella mia borsa stanno tentando di fondersi al crudo!)… mi dico…a Superga non ci sarà nessuno o quasi. E invece è un altro esodo! I Controllori sotto i portici di Via Roma che vendono i biglietti (complimenti all’ATM, ottimo servizio) sono presi d’assalto e sento che hanno finito i biglietti. Per tutta la strada e poi anche quando si arriva su è un contino fiume! C’è anche gente che arriva a piedi! Dopati!
Ma quanti siamo? No davvero impressionante…non avrei mai pensato. Vado da solo alla lapide e mi metto li a guardare e a pensare, scatto ancora qualche foto sbocconcello quella specie di Ogm uscito dalla mia borsa….
…altro flash-back…ad un certo punto incontro in mezzo a centinaia di persone due carissimi amici, Guido D’Arrigo e Leo Ferretti con famiglia al seguito, che piacere…eravamo assieme, il 27 Settembre 1997 , prima di Toro-Genoa, quando fondammo assieme ad altri, nei locali del Toro Club Solo Toro, in via degli Artisti, il Torino Club Internet. E siamo sempre qui…feriti, delusi, incazzati, umiliati, ma sempre qui..nel frattempo abbiamo finito gli studi, siamo diventati papà, tutto è cambiato…ma la fede per il Toro no.
Finite le due chiacchiere con gli amici è ora di tornare …cerco qualcosa da bere ma dopo la lunga fila bisogna accendere un mutuo per pagare quel che resta e allora decido di continuare a soffrire (il succo bollente non è così male!)….tanto è la giornata no? Mi faccio un giretto…guardo incuriosito autobus su autobus che arrivano carichi e ad ogni autobus la gente applaude…non siamo normali. Mi manca un ultima foto al rullino e decido di farla al cupolone ma non quello de Roma, a quel ‘d Turin.
…altro flashback…il cupolone c’è sempre nelle mie foto…chissà perché …la mente parte a quell’inverno dei primi anni ’90 in cui mia moglie (allora fidanzata) dovette passare 3 mesi qui a Torino per un corso di formazione professionale alla SIP, come operatore di centrale; e qui a superga passammo un pomeriggio molto romantico…al tramonto…una meraviglia…
Prendo infine l’autobus per scendere giù e mi siedo assieme a tre ragazzetti, adolescenti e amici nel segno del Toro…e me li rimiro, li ascolto per tutto il viaggio…parlano di ragazze, di moto, di discoteca…ma oggi erano qui, con noi e sono il futuro del tifo granata! C’è ancora speranza! Rubo una frase ad amici che non ne saranno dispiaciuti:
Nessuna notte e' cosi' lunga da non permettere al sole di risorgere !!!
TORO E BASTA! FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!
Il ritorno
Si scende da Superga e come in un sogno, sembra tutto svanire…scendi in Piazza Castello dalla navetta speciale e ti trovi nello struscio della domenica pomeriggio. Quasi mi sento fuori posto non per i colori, ma perché sudato, stravolto in mezzo agli infighettatidelladomenica. Le sciarpe e le bandiere granata sono sparite tranne uno striscione sul cavallo di bronzo che qualche poliziotto troppo ligio al suo dovere ha deciso di non far rimuovere “perché sul cavallo non ci si arrampica” (e com’è arrivato li con il paracadute?). Qualche gobbo ora mette fuori la testolina e grida serie B…pensando di farci male…poverertto. Ritrovo come dicevo sotto il cavallo di bronzo, potevamo forse scegliere una via del ritorno agevole e leggera!? Ma no! E via! da Piazza S. Carlo altra bella passeggiata fino a Lungo Dora Firenze, praticamente Corso Novara dove il pullman ci aspetta (ma perché li?? Non te la prendere Maurizio, hai fatto sin troppo) e di corsa anche, per evitare il traffico del rientro! Arrivo a Milano, rientro nella normalità, mi ributto nella provincia milanese dove per tantissimi tutto quello che ho vissuto è lontano anni luce o non esiste nemmeno.
Però che soddisfazione al ritorno, nel vedere quella luce negli occhi di Leo quando, dopo averglieli fatti chiudere, glieli faccio riaprire e vede la maglia del Toro nelle sue mani…come dicevo, solo la sua espressione ripaga di tutte le delusioni e le sofferenze! E non manca anche l’angolo comico dove lui e il piccolo Lorenzo, un anno e mezzo, si azzuffano contendendosi la mascotte Bull: ne hanno due uguali ma una è nuova e all’altra gli hanno staccato il pallone da sotto il braccio! Nella colluttazione si stacca anche da quella nuova e quindi ora sono sereni e contenti.
Noto nei giorni successivi che qualcosa è cambiato…anche i gobbi peggiori che tentano di prendermi in giro per la giornata passata, non riescono a convincersi e secondo me c’è un po’ di invidia. Mentre per quanto riguarda gli altri tifosi e qualche gobbo onesto, c’è solo ammirazione.
Concludo non con le mie parole ma con una testimonianza di stima e affetto, di una persona qualunque, le parole di uno sconosciuto tifoso Milanista che ha scritto al Toro Club Internet:
“Mi chiamo Paolo Massari e sono un tifoso sfegatato del Milan.
Ieri ho visto in televisione la 'Giornata dell'Orgoglio Granata' e devo dire sinceramente che sono rimasto molto colpito dalla affluenza di tantissimi tifosi che sono venuti da ogni parte d'Italia e d'Europa. Sono rimasto colpito dalla genuinità dei vostri Tifosi, gente semplice che ama il calcio e il Toro. Ed è per questo motivo che da oggi in poi tiferò Toro, naturalmente non rinnegando il mio passato da tifoso milanista.
Complimenti ancora e FORZA TORO.”